TOLLO - Sulle verdi colline della provincia di Chieti, a pochi minuti dal mare Adriatico e non distante dalla Maiella, il paese di Tollo offre un'interessante esperienza di archeo-enologia: dalla scoperta di una villa di epoca romana, avvenuta durante i lavori di preparazione del suolo per i primi reimpianti di Pecorino su un terreno argilloso a riposo da tempo, è nato un progetto di tutela e valorizzazione grazie alla lungimiranza del proprietario dell'area. Di recente il rinvenimento di porzioni di pavimento a mosaico con tessere in bianco e nero e di intonaco dipinto in colori vivaci, a seguito di ulteriori saggi archeologici eseguiti nei pressi del sito già noto in contrada San Pietro, ha confermato l'ipotesi di prolungamento della villa verso nord-est: in particolare i frammenti di mosaico e di intonaco forniscono nuovi dati dimensionali sull'estensione della villa verso il mare e dimostrano che gli ambienti più a valle sono parte della zona signorile dell'insediamento: una villa, dunque, con una lunga continuità di vita, dalla fine dell'età repubblicana almeno fino al VI-VII sec. d.C., sulla quale deve essersi impostata la chiesa di S. Pietro in Tullo, dipendente dal vescovo di Chieti e documentata nelle Decime papali del XIV secolo.
Gli scavi già effettuati avevano riportato alla luce due cisterne molto ben conservate all'interno della zona produttiva della villa, dotata di un grande magazzino con 'dolia' interrati e di una vasca di decantazione, oltre a tratti di murature conservate solo a livello di fondazione. A seguito di tali rinvenimenti la cantina 'Feudo Antico', proprietaria dell'area, ha rimodulato il progetto originario, attraverso la realizzazione di un disegno architettonico volto a coniugare la tutela dei resti antichi con la loro valorizzazione, in un ambiente che testimonia la continuità della destinazione agricola del sito.