Il vociare nelle vigne, il profumo del mosto, le strade di campagna che vivono gli istanti scanditi dalla raccolta degli acini inebrianti, la stanchezza e i momenti conviviali: in Abruzzo non è solo un periodo dell’anno che si consuma in un atto dovuto alla natura e al mercato delle prelibatezze. In Abruzzo la vendemmia è un rituale affascinante, che evoca tradizione e cultura identitaria dal valore storico e antropologico.
QUANDO
Da settembre a novembre c’è la raccolta: ovviamente quella più avanti nel tempo è per le uve a fermentazione tardiva che solitamente vengono usate per la produzione di passiti. Tuttavia la vendemmia inizia nel momento in cui il grappolo raggiunge la maturità fenolica, ovvero quando al gusto e all’olfatto si inizia a carpire questa evoluzione cioè quando nell’acino il rapporto tra la percentuale di zuccheri e quella di acidi ha raggiunto il valore ottimale per il tipo di vino che si vuole produrre. Ovviamente molto dipende anche dalle condizioni climatiche del territorio, il tipo d’uva che si andrà a vendemmiare e soprattutto quale tipo di vino si vorrà produrre.
COME
Noi romantici delle produzioni vitivinicole abbiamo ancora negli occhi la raccolta manuale da parte degli agricoltori: non nascondiamo che questo metodo è poco economico soprattutto perché ci vuole molto più tempo: ma è possibile, in questo modo, la scelta selettiva dei grappoli, pertanto viene utilizzata soprattutto per la produzione di vini di selezione e per gli spumanti metodo classico.
Grazie alle nuove tecnologie il metodo meccanico di raccolta ha raggiunto un’ottima qualità che può essere accostato a quello manuale, ma con le dovute precisazioni, sebbene sia molto rapido ed efficiente.
DIMMI COSA RACCOGLI E TI DIRO’ CHE VINO FAI
La fase più delicata è quella della raccolta: da questa dipenderà davvero la riuscita di un vino.
Ci sono alcuni accorgimenti che preservano il prodotto da brutte sorprese: sicuramente la raccolta non deve posta in essere durante le ore più calde e i grappoli devono essere messi in contenitori non troppo capienti per evitare fermentazioni indesiderate. Mai raccogliere uva bagnata perché il mosto potrebbe risentirne. Insomma raccolta e pigiatura devono essere rapidamente consequenziali: dalla salute dell’acino dipenderà la bontà del nostro bicchiere.